Come è possibile far funzionare una relazione e renderla duratura

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Come è possibile far funzionare una relazione e renderla duratura

Come si sarà intuito giunti a questo punto, quello su cui i partner dovrebbero lavorare è proprio la connessione emotiva, cioè la loro vicinanza.

Innanzitutto, riconoscere il reciproco dolore è un passo vitale per spostarsi dal conflitto verso la risoluzione. Dobbiamo sintonizzarci sulla compassione e il prenderci cura, cioè cercare di sviluppare un'attitudine di gentilezza verso il nostro partner.
Ricordiamoci che una relazione è come una danza: si balla insieme, si litiga insieme, si può stare meglio insieme. Man mano che io cambio i miei passi e divento più accogliente, anche il mio partner cambierà i suoi.

Le ricerche ci dicono che la coppia che funziona non è una coppia che non litiga ma una coppia che sa gestire e risolvere il conflitto. Ciò vuol dire che a fare la differenza non è il numero di litigi, che può anche essere elevato, ma il modo in cui si litiga. E qui torniamo alla parolina magica che è "connessione emotiva".

Possiamo dire che la connesssione emotiva si erge su 4 pilastri fondamentali, che potremmo definire:

  1. Lasciare andare: lasciar andare tutti i pensieri negativi e le "storie" che la nostra mente ci racconta sul nostro partner e sulla nostra relazione. Lasciar andare i "miti" sull'amore, ad esempio quello dell'esistenza di un partner perfetto che ci completa (la famosa metà della mela). Lasciar andare i ricordi dolorosi del passato e gli scenari terrificanti del futuro. Lasciar andare il risentimento, le critiche e le rivendicazioni. Lasciare andare il bisogno di avere l'ultima parola: preferisco avere ragione o lavorare sull' armonia della mia relazione?
  2. Aprirsi: è l'esatto contrario dell'evitamento di cui parlavamo prima. Dobbiamo, invece, lasciare spazio ai nostri sentimenti dolorosi e prepararci ad accogliere quelli del partner. Ricordiamoci che entrambi stiamo soffrendo. Dobbiamo abbattere quella barriera che isola le nostre sofferenze e, al contrario, riuscire a parlane facendo spazio ai sentimenti di entrambi.
  3. Dare valore al partner: dimostrare attenzione e prendersi cura di lui/lei, essere presenti e "focalizzati" con interesse genuino e apertura. "Apertura" vuol dire senza ostilità (le famose braccia incrociate di cui parlavo prima), con interesse genuino e senza preconcetti, lasciando cioè da parte tutto ciò che la nostra mente ci racconta di negativo.
  4. Cerchiamo di entrare in contatto in modo consapevole con il nostro partner: proviamo, ad esempio, ad essere attenti alle sue espressioni facciali, al suo linguaggio corporeo, a come parla, alle sue emozioni. Coltiviamo la curiosità e l'apertura, come se fossimo al primo appuntamento.
    Nell'arco delle settimane, notiamo almeno tre aspetti che apprezziamo di lei/lui, i suoi punti di forza, le sue qualità personali e il modo in cui contribuisce positivamente alla nostra vita.

  5. Impegnarsi attivamente: significa chiedersi quali semplici azioni posso fare per migliorare la mia relazione. Alcuni esempi:
    • che cosa posso dire al mio partner per promuovere un senso più profondo di connessione? Consideriamo anche gli sms, i biglietti di auguri...
    • quali azioni posso fare? Cucinare una cena, organizzare una serata fuori, fare un piccolo regalo..
    • con il fisico, come posso facilitare la connessione? Baci, abbracci, stare mano nella mano, accarezzare i capelli, stare seduti vicini...

E, se tutto questo ci risulta troppo difficile o faticoso, possiamo senza dubbio rivolgerci ad un terapeuta di coppia che potrà aiutarci a lavorare sulla nostra relazione per cercare di ristabilire la connessione e il benessere.


Dott.ssa Federica Ripamonti
Psicologa Psicoterapeuta a Milano

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Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della Lombardia n. 11897 dal 2008

Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia conseguita nel 2007. Specializzazione in psicoterapia conseguita nel 2011.

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