Chi non è stressato alzi la mano destra. Chi vive un rapporto d’amore privo di stress sollevi la sinistra. Credo che se ponessi questa domanda davanti ad una platea, ben poche mani svolazzerebbero davanti ai miei occhi.
Molti sono i motivi per cui, quotidianamente, diventiamo stressati. Lo sanno bene le donne e mamme lavoratrici, divise tra lavoro, figli, marito e faccende domestiche. Ma a ben guardare lo stress riguarda tutte, indistintamente. I motivi sono tanti e diversi: dalle questioni di poco conto (“Oddio, ho dimenticato di passare in lavanderia a ritirare le camicie di Gianni”) ai problemi più importanti (il mutuo, la cassintegrazione…). Poi ci sono le scelte, piccole e grandi, che ogni coppia si trova ad affrontare, non sempre serenamente: cosa mangiare per cena, quali amici frequentare, quale automobile acquistare, dove andare in vacanza…Ancora, ci sono i problemi con le rispettive famiglie d’origine: suoceri troppo presenti o troppo assenti e rapporti con figli e nuore non sempre idilliaci. La nascita del primo figlio, oltre che molta gioia, porta inevitabilmente con sè anche molto stress, soprattutto per la donna. L’esperienza della gravidanza, soprattutto la prima, può essere fonte di ansia, così come il parto e l’allattamento. Anche quando il figlio ha già qualche mese, la donna si trova inevitabilmente a ridurre gli impegni sociali e lavorativi, così come quelli sportivi e ricreativi. Anche il tempo da trascorrere con il partner, stanchezza permettendo, si riduce notevolmente. Spesso al primo figlio ne segue un secondo e a volte un terzo, con un incremento del carico fisico e psicologico che la donna si trova ad affrontare. Infine, con l’avvicinarsi della maturità, nuove fonti di stress balenano all’orizzonte: la menopausa, il progressivo allontanamento dei propri figli dal “nido”, la perdita dei propri genitori, i primi acciacchi legati all’età, il pensionamento, ecc. Può emergere a questo punto la dolorosa consapevolezza di aver compiuto un itinerario di crescita e maturazione diverso rispetto al partner e di aver progressivamente sviluppato un sistema di preferenze e interessi del tutto personali, non condivisi dalla nostra metà, che ci hanno portato inevitabilmente ad allontanarcene.
Se dunque il nostro partner, in molte occasioni, può rappresentare una risorsa e un “antidoto” allo stress, in molte altre circostanze la nostra unione viene sconvolta dal nervosismo e dalla tensione reciproca, in una spirale che si auto-alimenta. Qualche indicazione, allora, può senza dubbio aiutarci a sopportare meglio lo stress, a tutto vantaggio del nostro benessere e della nostra unione.
Diventare consapevoli di quando siamo stressate può salvare la nostra unione
Innanzitutto, è bene essere consapevoli di quando siamo sotto stress: probabilmente saremo più irritabili e inclini a perdere più facilmente il controllo, senza che nemmeno ce ne rendiamo conto. Con un tale stato d’animo, è facile che fraintendimento il comportamento del partner (“non ha messo in ordine perché pensa che io sia sempre a sua disposizione”), sbottiamo per ogni sciocchezza, ci focalizziamo solo sugli aspetti negativi, tralasciando tutti quelli per cui potremmo rallegrarci.
Attenzione, dunque, ai primi segnali fisici che ci suggeriscono che siamo stressate: tensione, distraibilità, insonnia, irritabilità, scarso o aumentato appetito: la presa di consapevolezza del nostro stato d’animo è senza dubbio il primo passo per correre ai ripari, senza compromettere irrimediabilmente né la nostra salute né la nostra relazione. Ecco allora che il solo riconoscere che siamo stressate e che dunque in questo momento tendiamo ad avere una particolare visione delle cose, filtrata dal nostro particolare stato d’animo, può aiutarci quantomeno a contenere gli effetti negativi che si ripercuotono inevitabilmente anche sulla nostra relazione.
In questi momenti, vietato dunque entrare apertamente in conflitto con il partner, provocarlo, ingaggiare confronti e discussioni non necessarie. Stessa cosa quando è il partner ad essere sotto stress: cerchiamo di evitare il conflitto e di essere accomodanti, offrendogli se mai qualche momento di relax e distrazione. Il medesimo suggerimento vale quando sono entrambi i partner ad attraversare un momento di tensione: è bene in questo caso procrastinare discussioni e decisioni a quando si sarà riacquistata la calma, concedendosi qualche momento di gratificazione e riposo.
Finchè lo stress si allenta… già, ma come? Date un’occhiata ai consigli nel riquadro.
Pochi e semplici consigli possono aiutarci ad alleviare un po’ la nostra tensione, a beneficio nostro e della nostra unione.
Infine, cerchiamo di mantenere un certo equilibrio fra il lavoro, le faccende domestiche, la cura dei figli… e lo svago! Attenzione a non esaurire irrimediabilmente le nostre energie: ritagliamoci sempre degli spazi anche minimi, da soli o in compagnia, per il relax, le coccole, le attività piacevoli. Talvolta basta una tazza di tè caldo, l’applicazione della nostra crema preferita dopo la doccia o una breve telefonata ad un’amica per farci sentire di nuovo in forma e pronte ad affrontare i molteplici impegni della giornata, senza stress
Dott.ssa Federica Ripamonti
Psicologa Psicoterapeuta a Milano
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Iscritta all’Albo Professionale degli Psicologi della Lombardia n. 11897 dal 2008
Laurea in Psicologia Clinica e Neuropsicologia conseguita nel 2007. Specializzazione in psicoterapia conseguita nel 2011.
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